
Il trapianto di capelli è una chirurgia di superficie che ha come obiettivo il rinfoltimento di tutte quelle aree del cuoio capelluto colpite da alopecia o da un processo di diradamento più o meno grave. Allo stato delle attuali conoscenze il trapianto di capelli mono bulbare è la soluzione più efficace nel caso in cui il soggetto soffra di atrofia dei bulbi piliferi (caduta dei capelli). Naturalmente esistono anche soluzioni di tipo terapeutico come il minoxidil o la finasteride, ma il miglioramento indotto da queste sostanze è legato alla presenza di follicoli piliferi che, seppur non totalmente sani, risultino ancora vitali, tuttavia l'esito di questo miglioramento non è definitivo, in altre parole possiamo solo ritardare gli effetti della alopecia, allungare quindi la vita dei capelli indigeni, ma se c'è l'indicazione genetica alla perdita questa si manifesterà; in tal caso il trapianto di capelli o meglio l'autotrapianto è l'unica via e la soluzione sarà definitiva poichè i bulbi che vengono trapiantati nelle aree colpite da alopecia conservano le stesse caratteristiche che avevano nella zona da cui sono stati prelevati (resistenza genetica all'azione del DHT, ormone responsabile della caduta dei capelli).
Quando parliamo di trapianto di capelli, in verità, intendiamo un autotrapianto, quindi il trasferimento di capelli vivi dello spesso paziente prelevati dalla sua zona donatrice e trapiantati nelle aree colpite da calvizie. Qualsiasi intervento chirurgico che non ha le stesse identiche caratteristiche appena descritte non può definirsi un autotrapianto di capelli; infatti non può definirsi tale un trapianto di capelli sintetici, ne una scalp-reduction (lifting del cuoio capelluto) e ancora meno una epitesi del cuoio capelluto o protesi tricologiche e parrucche.
Ad onor del vero è abbastanza improprio parlare di trapianto di capelli o autotrapianto di capelli, più correttamente dovremmo parlare di un autotrapianto di cellule matriciali in quanto è proprio la matrice del bulbo che sintetizzerà la cheratina ( proteina dura di cui sono costituiti i nostri capelli).
Infatti il trapianto di capelli è un intervento chirurgico che si basa sull’utilizzo di frammenti di cuoio capelluto con i relativi bulbi piliferi (micro innesti) che vengono trasferiti, dall'area donatrice (nuca e tempie) dove i capelli sono sani , folti e non soggetti all'azione devastante del diidrotestosterone ( ormone responsabile della caduta dei capelli) a tutte quelle zone zone in cui la calvizie è presente. In Italia il trapianto di capelli vede la luce alla metà dei anni '70 ma gli esiti ci lasciavano abbastanza perplessi in quanto non esisteva il trapianto mono bulbare ma bensì ad isole; ovvero veniva prelevata una porzione più a meno grande di cuoio capelluto contenente i bulbi piliferi, sezionata ad isole contenenti anche alcune decine di capelli, e successivamente innestate nelle aree colpite da alopecia. Il risultato era quasi sempre innaturale (effetto bambola) e abbastanza spesso si intravedevano delle cicatrici. Attualmente le tecniche si sono “affinate” moltissimo, sia sotto un profilo di gentilezza (infatti sono molto meno invasive), sia per quanto riguarda la raffinatezza del trapianto in se. Oggi il trapianto di capelli ad isole non esiste più, infatti tutti gli interventi sono mono bulbari ( una unità follicolare alla volta) e i nuovi capelli vengono innestati seguendo un angolo speculare a quello dei capelli ancora presenti. Questa “attenzione chirurgica” ci assicura massima naturalezza, assenza di cicatrici nell'area ricostruita e un esito cicatriziale davvero molto sottile e quindi completamente invisibile tra i capelli nel distretto di prelievo.
Come precedentemente detto il trapianto di capelli ci offre una soluzione definitiva al problema della alopecia; i capelli infatti una volta ricresciuti non avranno più bisogno di cure ulteriori ne cosmetiche ne terapeutiche.
Il trapianto di capelli si esegue in ambulatorio chirurgico e in anestesia locale; viene prelevata una strip di cute e successivamente vengono separate le unità follicolari dalla stessa (tecnica di prelievo FUT) o già prelevate singolarmente dal cuoio capelluto ( tecnica di prelievo FUE), vengono poi creati i micro siti riceventi i nuovi capelli e in ultimo innestati negli stessi come vedremo più in dettaglio nel prossimo capitolo.
Trapianto capelli Napoli, il nostro centro trapianto capelli opera in ambito di chirurgia estetica ed in particolare nella chirurgia della calvizie. Da sempre, ma oggi più che mai, la perdita di capelli coinvolge sia uomini che donne. La causa più frequente è l'alopecia androgenetica, ovvero la perdita dei propri capelli quando nel nostro DNA esiste questa indicazione. In questi casi non esistono terapie mediche capaci di farci recuperare i capelli in quelle aree dove sono caduti; l'unica soluzione sicura e definitiva è l'autotrapianto dei capelli, ovvero il trasferimento dei capelli sani e geneticamente resistenti al diidrotestosterone (ormone responsabile della caduta) dalla zona donatrice alle aree da infoltire. Trapianto capelli Napoli è specializzata in particolare in questa disciplina e si avvale della collaborazione dei migliori chirurghi italiani per fornire ai propri pazienti il miglio esito estetico possibile.
I nostri capelli non hanno una valenza funzionale ma hanno una grande importanza sociale; infatti la perdita dei capelli non porta soltanto ad un mutamento del proprio aspetto in se, ma può determinare uno sfaldamento della sicurezza in se stessi e del proprio livello di autostima., trapianto capelli Napoli è davvero un punto di riferimento in questa disciplina e crediamo che la nostra galleria fotografica depone per la nostra qualità.
Esistono due metodiche per quanto riguarda la chirurgia della calvizie, trapianto capelli Napoli le usa entrambe. La scelta di operare un con l'una o l'altra tecnica dipende dal quadro clinico del paziente e dalle sue aspettative. Naturalmente il paziente sarà sempre consigliato al fine di ottenere il miglior risultato estetico.
La differenza tra le due tecniche consiste soltanto nella diversità del prelievo:
Metodologia di autotrapianto per unità follicolare con tecnica f.u.t. (follicular unit transplantation, ovvero trapianto delle unità follicolari):
Gli assistenti provvedono a separare le singole unità dalla strip e le mantengono vive in soluzione fisiologica a 4° C. Questo si rivela fondamentale poiché le unità follicolari prelevate devono mantenere assolutamente la propria integrità, pena la mancanza di successo nell'autotrapianto.
La metodologia di autotrapianto per unità follicolare con tecnica f.u.e ( fullicular unit extraction / estrazione delle unità follicolari) prevede il prelievo delle singole unità follicolari direttamente dal capillizio del paziente ovviando cosi ad una successiva fase di separazione. Questa tecnica chirurgica ha il vantaggio di offrire al paziente una minore invasività, degli esiti cicatriziali impercettibili e una più facile gestione del post-operatorio insieme ad una guarigione più rapida. Trapianto capelli Napoli disponendo di entrambe le metodiche è in grado di offrire ai propri pazienti la metodica più opportuna relativamente al loro quadro clinico, e se parliamo di tecnica FUE trapianto capelli Napoli è strutturata sotto il profilo tecnologico per poter offrire al paziente una FUE robotizzata dove il prelievo viene appunto eseguito da un braccio robotico capace di garantire velocità di esecuzione e precisione estrema. Al netto di questo il resto dell'autotrapianto è medesimo indipendentemente dalle tecniche. Infatti eseguito il prelievo delle unità follicolari dalla strip o direttamente dal capillizio del paziente, si creano i micro siti recettori che ospiteranno le unità follicolari prelevate e successivamente da esse i nuovi capelli.
Il successo dell'autotrapianto dipende in misura preponderante dalla abilità del chirurgo (al momento della creazione dei micro siti riceventi) nel dare la migliore densità possibile insieme ad un angolo del tutto simile a quello dei capelli pre-esistenti. La parola d'ordine in questi casi è naturalezza! L'intervento è ben eseguito quando non si nota che è stato fatto. (vedi la galleria fotografica di trapianto capelli Napoli)
L'autotrapianto di capelli è una chirurgia di superficie pertanto entrambe le procedure non richiedono una anestesia invasiva.
Infatti l'intervento viene eseguito in anestesia locale con lidocaina( il più blando nella classe degli anestetici, lo stesso del dentista) ed i nostri pazienti sono sempre assistiti dall'anestesista.
Un intervento di chirurgia della calvizie può durare dalle 4 alle 6 ore se parliamo di megasession ( prelievo massimo) ; in virtù di questo tempo abbastanza lungo, il paziente subisce una leggera sedazione allo scopo di aumentare il suo confort sotto l'aspetto psico fisico.
L'autotrapianto di capelli si può definire come un intervento indolore e se opportunamente eseguito può cambiare davvero la vita del paziente sia sotto un profilo estetico che psicologico, a tal riguardo il paziente deve valutare con molta attenzione la scelta della equipe chirurgica che lo opererà. Il consiglio di trapianto capelli Napoli è di valutare molto bene la qualità della galleria fotografica dei chirurghi che possono aver destato interesse, paragonarle tra loro e valutare se la qualità proposta è in linea con le proprie aspettative.
La calvizie è una condizione clinica caratterizzata dalla perdita dei capelli, parziale o totale. La calvizie o alopecia, riguarda indifferentemente uomini e donne.
Anche in caso di calvizie femminile la causa principale è l'alopecia androgenetica, in altre parole se nel DNA della paziente esiste l'indicazione per la caduta (predisposizione genetica) questa si manifesterà.
La calvizie femminile di origine genetica normalmente si manifesta in forma distinta da quella maschile attraverso un diradamento diffuso del capillizio nella parte superiore del capo (alopecia androgenetica femminile di tipo femminile) e in rare occasioni con un arretramento della linea fronto parietale (alopecia androgenetica femminile di tipo maschile) .
Nelle donne la presenza di ormoni maschili è nettamente inferiore, ma concause come la menopausa, l'avanzamento dell’età e altri fattori, tendono a far crescere il loro numero creando così condizioni favorevoli per una maggior caduta di capelli.
La calvizie femminile come quella maschile può essere causata anche da fattori diversi dall'impronta familiare (alopecia androgenetica); qui di seguito alcuni esempi di alopecie sia reversibili che definitive:
La calvizie femminile è in costante aumento. Stress, inquinamento ambientale e trattamenti cosmetici “disinvolti”, sono alcune fra le cause. La calvizie femminile pur essendo molto più rara di quella maschile viene vissuta con una drammaticità molto più evidente e sentita nelle donne che negli uomini sia perchè i capelli sono sinonimo di bellezza (in particolar modo in una donna) ma anche perchè proprio sotto un profilo strettamente culturale la calvizie femminile non viene accettata. In altre parole perdere i capelli per una donna equivale a perdere il proprio fascino, la propria capacità di seduzione e soprattutto il rischio di perdere la propria auto stima. La calvizie femminile può essere favorita anche dalla febbre in quanto determina un aumento dell’attività metabolica, andando talvolta ad interferire con la capacità di replicazione delle cellule matriciali. Altra causa che può favorire la calvizie femminile è il defluvium post-partum. Durante la gravidanza la fase anagen (fase di intensa crescita) viene prolungata e, come risultato, la percentuale di capelli in questa fase aumenta progressivamente fino a passare da un normale 85 % di fasi di crescita ad un eccezionale 95% .Puntualmente dopo il parto si manifesta il defluvium post partum (caduta dopo il parto) si verifica un brusco arresto della attività ormonale e la fase anagen (fase si crescita) si riduce nettamente con un inevitabile incremento della fase telogen (fase di morte).L'esito di questa alopecia è normalmente transitorio e tende a manifestarsi nella zona frontale e nelle regioni temporali, ma può anche essere generalizzata ma mai totale. Tende ad essere meno evidente nelle gravidanze successive alla prima.
La calvizie femminile può essere influenzata anche dalla tiroide (ipotiroidismo/ ipertiroidismo). Intervenendo in tempi utili e con tempestività il problema è completamente reversibile, se invece, l’alterazione tiroidea si protrae per tempi lunghi si può arrivare anche all’atrofia di alcune delle unità follicolari.
Anche gli interventi chirurgici e le anestesie possono costituire elementi favorenti per la calvizie femminile: l'anestesia prolungata, significative perdite di sangue cosi come stress, ansia acuta e depressione. Anche il questi casi l'alopecia deve essere considerata come un evento transitorio e la ricrescita avviene normalmente entro 4 mesi.
Ora è del tutto evidente che se parliamo di calvizie femminile reversibile, è sufficiente associare una terapia medica o anche trattamenti cosmetici per produrre una condizione migliorativa che porti ad una normalizzazione dell'evento, ma quando parliamo di alopecia permanente allora l'autotrapianto di capelli è l'unica via.
Esistono due tecniche chirurgiche, FUE metodologia di autotrapianto per unità follicolare ( follicular unit extraction / estrazione delle unità follicolari)
e FUT, metodologia di autotrapianto per unità follicolare (follicular unit transplantation, ovvero trapianto dell’unità follicolare) ; entrambe le tecniche sono mono bulbari e la differenza tra le due esiste esclusivamente nel prelievo.
In entrambi i casi parliamo di micro chirurgia che viene eseguita trasferendo le unità follicolari ( ogni unità contiene da uno a tre capelli) dalla zona donatrice alle aree da infoltire. Nell'area donatrice (nuca e regioni laterali della testa)i follicoli hanno un alta densità e i capelli non cadono a causa dell'alopecia androgenetica perché geneticamente diversi appunto, da quelli delle zone colpite da calvizie. La diversità genetica consiste nella mancanza del recettore del DHT (diidrotestosterone, ormone responsabile della calvizie androgenetica). Tale caratteristica consente a questi bulbi una volta trasferiti, nei distretti da infoltire, di crescere per tutta la vita, senza necessità di trattamenti ulteriori.
Eseguita la visita pre intervento necessaria per conoscere la paziente, valutare il suo quadro clinico, stabilire con quale metodica operare, quali sono le aree da infoltire, nonché conoscere le sue aspettative, inizia l'intervento vero e proprio; la paziente si sdraia su un lettino in posizione prona e dopo aver anestetizzato l'area si effettua il prelievo della strip se se si utilizza la tecnica FUT o si procede al prelievo delle singole unità follicolari se si utilizza la tecnica FUE.
In caso di metodica FUT, il chirurgo dopo il prelievo esegue la sutura mentre gli assistenti iniziano la separazione delle unità follicolari dalla strip; in caso di FUE invece, il chirurgo preleva con un bisturi a lama circolare (micro punch) già direttamente dallo scalpo le singole unità follicolari.
Il resto di tutto l'intervento è perfettamente identico per entrambe le tecniche; il chirurgo crea i micro siti riceventi nell'area da infoltire e successivamente gli assistenti inseriscono le unità follicolari nei nuovi siti riceventi.
La bellezza dell'autotrapianto dipende in misura imprescindibile dalla abilità del chirurgo nel creare dei siti riceventi molto vicini tra loro e con un angolo speculare a quello dei capelli già presenti nell'area da infoltire.
Dobbiamo sempre ricordare che l'autotrapianto è ben eseguito quando offre un aspetto di se estremamente naturale, in altre parole non si deve notare che l'intervento è stato eseguito. Questo aspetto deve essere sempre tenuto in considerazione estrema ed in particolare quando parliamo di calvizie femminile; una donna ha sempre aspettative straordinariamente elevate e quello che può essere accettabile per un uomo non lo è per una donna.
Una donna tiene sempre la barra della qualità molto in alto, tuttavia riteniamo di poter offrire nei nostri centri chirurgici, risultati massimi allo stato attuale dell'arte e la nostra galleria fotografica parla per la nostra qualità.
La chirurgia della calvizie è una metodica chirurgica basata sul trasferimento di unità follicolari prelevate dalla zona occipitale (nuca) e trasferite nei distretti colpiti da alopecia. Ogni unità follicolare contiene da un minimo di uno ad un massimo di tre ed eccezionalmente quattro capelli. La chirurgia della calvizie è un autotrapianto, quindi si tratta di capelli vivi prelevati dallo stesso paziente e come sopra detto innestati nelle aree colpite da calvizie; il rigetto non si può manifestare in quanto il sistema immunitario del paziente riconosce come proprie le unità follicolari trapiantate. Per contro e per tale motivo non si possono invece utilizzare i bulbi di un donatore, né trapiantare capelli sintetici. Tuttavia tranne che in rarissime occasioni i pazienti anche in età avanzata mantengono una corona di capelli nell'area occipitale e temporale ( corona ippocritaria).
Le unità follicolari presenti in questi distretti sono geneticamente resistenti alla azione del DHT (ormone responsabile della caduta dei capelli) in quanto non sono dotate del suo recettore, quindi possiamo certamente affermare che la chirurgia della calvizie risolve il problema in via definitiva.
Esistono anche anche terapie mediche come la finasteride e il minoxidil che insieme ad integratori vari e cosmetici possono produrre un certo miglioramento ma riferibile soltanto ai capelli indigeni (quelli che il paziente non ha ancora perso). In altre parole se vogliamo aumentare numericamente i capelli, anche di una sola unità, nella aree dove si sono diradati la chirurgia della calvizie rappresenta alla base delle attuali conoscenze l'unica soluzione.
Un autotrapianto di capelli si effettua in regime ambulatoriale, pertanto in anestesia locale. Spesso si preferisce fare una leggera sedazione del paziente affinchè “ il suo tempo scorra meglio” e senza ansie particolari. La chirurgia della calvizie deve essere considerata una metodica indolore soprattutto grazie alle recenti tecniche di micro innesto. La gentilezza e la raffinatezza oggi raggiunte rendono in un certo senso difficilmente perfettibile la qualità già espressa.
Infatti negli anni '90 la chirurgia della calvizie veniva eseguita con “trapianti ad isole” ovvero innesti da 10/ 20 o anche 30 capelli.
Oggi l'autotrapianto di capelli è rigorosamente mono bulbare indifferentemente dalle metodiche chirurgiche utilizzate; questo ha permesso di produrre risultati quali-quantitativi impensabili fino a pochi anni fa, straordinariamente naturali e parallelamente ha minimizzato gli esiti cicatriziali.
La chirurgia della calvizie può essere eseguita con due diverse metodiche che concentrano la loro differenza esclusivamente nella tecnica estrattiva:
Tecnica FUT: (follicular unit transplantation, ossia trapianto dell’unità follicolare)
Questa metodica ci permette di fare grandi sessioni (mega session) riducendo praticamente a zero la possibilità di errore al momento della estrazione in quanto gli assistenti avvalendosi di microscopio stereoscopico o di altri mezzi, possono vedere esattamente come separare le unità follicolari dalla strip senza danneggiarle. Questa tecnica più di ogni altra ci consente di poter effettuare autotrapianti ad elevato numero di unità follicolari in unica seduta.
Tecnica FUE: (Follicular Unit Extraction ossia estrazione delle unità follicolari)
Questa metodica chirurgica è assolutamente innovativa in quanto le unità follicolari vengono prelevate singolarmente e direttamente dalla zona donatrice (area occipitale) per essere poi trasferite dei distretti che necessitano di infoltimento. Questo particolare tipo di prelievo non necessita di sutura, riduce ai minimi termini la formazione di cicatrici post-intervento e favorisce una guarigione più immediata.
L'esecuzione di un autotrapianto di capelli con tecnica FUE richiede più tempo rispetto alla FUT, questa è la principale ragione per cui il numero di capelli trapiantati in una unica seduta è inferiore rispetto all'altra tecnica. Sedute ad alto numero di unità follicolari con metodica FUE dovranno essere suddivise in due o più sessioni. Tuttavia, indipendentemente dalle metodiche utilizzate, il successo nella chirurgia della calvizie è legato in misura determinante alla competenza di chi esegue la diagnosi ed alla abilità del chirurgo al momento dell'autotrapianto; il chirurgo deve possedere abilità tecnica ma anche gusto estetico poiché “il disegno” della ricostruzione, deve avere un aspetto estremamente naturale, essere coerente con il quadro clinico del paziente ed in linea con la sua età e le sue aspettative.
N.B. I capelli trapiantati riprendono il normale ciclo di crescita e non necessitano di manutenzioni particolari. Nulla sarà precluso: il paziente potrà, andare in piscina, al mare, indossare il casco ed esercitare qualsiasi tipo di attività. Privacy
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Direttore sanitario: Dott.ssa NAJLA SLIM iscritta all'ordine del medici chirurghi di Perugia n°iscr. 08543 Laurea in medicina e chirurgia conseguita c/o università degli studi di MILANO - BICOCCA